Gli spyware sono una minaccia subdola sempre più diffusa, per questo diventa imprescindibile proteggersi. Interceptor è il software che permette di scoprire se i dispositivi Android, iOS, Windows e MacOS vengono spiati. Analisi remota, report certificati e completa sicurezza digitale.

Interceptor: il software di analisi remota unico al mondo

Interceptor è l’unico software in grado di analizzare dispositivi da remoto (smartphone, tablet o PC) con precisione assoluta, anche a migliaia di chilometri di distanza. Il sistema monitora e verifica tutte le connessioni e comunicazioni in uscita, controllandone origine, destinazione e protocollo. Analizza il dominio, l’indirizzo IP e la porta in uso, identificando efficacemente spyware, localizzatori, keylogger e trojan. 

Al termine dell’analisi, Interceptor genera un report dettagliato e certificato che indica se i dispositivi sono intercettati. Questo report, valido per procedimenti legali, è una garanzia per aziende e professionisti che vogliono tutelare la propria sicurezza digitale.

Massima compatibilità e conformità normativa 

Interceptor garantisce versatilità e semplicità d’uso. Permette di effettuare l’analisi su tutti gli smartphone o tablet con sistema operativo Android e iOS e su tutti i computer e dispositivi con sistema operativo Windows e MacOS. Inoltre, è conforme al GDPR, rispettando il principio di privacy by design. Il software, infatti, analizza esclusivamente i dati necessari per rilevare minacce, senza mai esaminare il contenuto del traffico. Questo approccio salvaguarda al massimo la privacy dell’utente, combinando sicurezza e rispetto delle normative.

Come funziona Interceptor?

La piattaforma è di semplice utilizzo: una volta effettuato l’accesso, è possibile avviare le nuove scansioni o controllare lo storico delle analisi già effettuate in precedenza. Quando si avvia una nuova scansione, dopo aver scelto il nome, viene generato un QRcode che dovrà essere inviato al cliente (se non si dispone del dispositivo fisico). 

Il sistema chiederà che tipo di dispositivo l’utente voglia scansionare (pc, smartphone, iPhone ecc) e aprirà automaticamente le relative istruzioni di funzionamento. Le operazioni da eseguire sono estremamente semplici e ben descritte. 

La connessione tra Interceptor e il dispositivo da analizzare avviene tramite una VPN, sicura e criptata. Da quel momento, il dispositivo permette l’analisi del traffico.

Si stabilisce un collegamento a distanza e si effettua la scansione in modo rapido ma con lo stesso risultato di una scansione effettuata a mano da un professionista.

Cosa deve fare il cliente con il dispositivo fisico?

Una volta avviata l’analisi, il telefono deve essere usato per 10 minuti: deve inviare messaggi, chattare, navigare, aprire applicazioni, inviare email ed effettuare chiamate.

Terminata l’analisi, nell’area privata, sarà disponibile il resoconto in formato PDF, un archivio ZIP contenente l’impronta SHA a 256k a garanzia forense, il report e il tracciato del software di analisi in formato PCAP.

Efficacia di Interceptor

Per capire l’efficacia di Interceptor bisogna comprenderne il suo funzionamento. Cinque minuti di uso di uno smartphone generano migliaia di record nel software di analisi e migliaia di DNS (Domain Name System), ovvero il sistema che regola la traduzione dei nomi dominio dei siti internet in indirizzi IP. Interceptor li valuta uno a uno con l’analisi degli IDS (Intrusion detection system) scartandone il 99.5% perché ininfluenti. 

Il restante 0,5% viene suddiviso in:

  • compromissione accertata: niente da aggiungere;
  • alert moderati: si consiglia di procedere a verifica;
  • alert bassi: nessun problema.

Punti forti di Interceptor

Tra i principali punti forti di Interceptor, troviamo:

  • nessuna necessità di acquistare hardware;
  • zero possibilità di guasto, furto o danneggiamento;
  • nessun costoso di aggiornamento periodico;
  • si può decidere di intervenire direttamente presso il cliente o da remoto;
  • utilizzabile da computer, notebook, tablet e smartphone;
  • istruzioni a video passo-passo in ogni nuova scansione;
  • modello Pay per Use (si paga solo quando si utilizza il servizio).

Spyware: cosa sono?

Gli spyware, detti anche software spia, sono una delle minacce più insidiose e subdole dell’era digitale. Si tratta di programmi che vengono installati nei dispositivi di altri utenti senza che questi ne siano consapevoli. L’obiettivo è di spiarli seguendo tutte le attività che svolgono per mezzo di un computer, tablet smartphone o qualsiasi altro dispositivo informatico.

Sebbene alcuni spyware siano utilizzati in ambito legale dalle forze dell’ordine per garantire la sicurezza pubblica, molti vengono impiegati in modo illecito.  Stiamo parlando del cyber crime, ma anche della sorveglianza non autorizzata, rappresentando un rischio concreto per la privacy e la sicurezza digitale di utenti e aziende.

Le vittime di questa violazione illecita della privacy sono varie, e includono:

  • partner e familiari, spesso spiati per motivi personali;
  • professionisti e dirigenti, bersagliati per carpire informazioni riservate;
  • politici e persone famose, presi di mira per finalità di spionaggio o ricatti;
  • aziende, che rischiano il furto di proprietà intellettuale o danni economici a causa dello spionaggio industriale.

Per approfondire > Spyware: come riconoscerli e proteggere la tua privacy

Quali dati rubano gli spyware?

Gli spyware sono in grado di intercettare un’ampia gamma di informazioni sensibili, tra cui:

  • Credenziali di accesso tra cui username e password;
  • Messaggi privati scambiati tramite email, chat o app di messaggistica;
  • Cronologie di navigazione, tracciando i siti visitati;
  • Dati finanziari, come informazioni bancarie o transazioni;
  • Informazioni personali o aziendali, che possono includere documenti riservati o strategie operative.

Solitamente gli spyware possono essere distribuiti in vari modi, ad esempio con le email di phishing, ovvero false comunicazioni che inducono l’utente a cliccare su link infetti. Oppure attraverso app infette, che all’apparenza sembrano legittime ma contengono codice malevolo. E ancora, attraverso exploit di sistema, ovvero vulnerabilità nei sistemi operativi o software utilizzati dai dispositivi.

Secondo il CERT-AGID, in Italia, uno dei software più noti è SpyNote, il malware per Android diffuso con lo smishing e capace di registrare audio e schermo, accedere ai messaggi e ai contatti ecc. Predator e Snake Keylogger sono altri esempi di spyware diffusi in Italia. Il primo sfrutta le vulnerabilità dei sistemi operativi, mentre il secondo si diffonde via mail contenenti allegati dannosi.

Per approfondire > Anatomia di Agent Tesla, lo spyware più diffuso in Italia nel 2023

Non solo dark web: la facilità di accesso agli spyware

Un aspetto preoccupante degli spyware è la loro facile reperibilità. Non è necessario accedere al dark web: molti spyware sono disponibili anche nel web emerso, pubblicizzati come software per monitorare i figli o controllare l’operato dei dipendenti. 

Molti spyware, infatti, non vengono usati solo da criminali informatici professionisti, ma da individui comuni, spesso partner gelosi che vogliono spiare il coniuge per sospetti tradimenti o da stalker interessati a monitorare una vittima.

In Italia, oltre il 73% delle persone teme di essere spiato, evidenziando una crescente preoccupazione per la propria privacy digitale. Al contempo, sorprende il fatto che ben il 50% degli intervistati consideri accettabile spiare il proprio partner senza consenso, nonostante si tratti di un reato punibile per legge.

Gli attacchi spyware possono avere conseguenze estremamente gravi. Oltre a violare la privacy degli utenti, possono portare a furti di identità, perdite economiche, danni reputazionali e ricatti. Per questo motivo, strumenti come Interceptor, in grado di individuare spyware in modo rapido ed efficace, sono essenziali per proteggere la sicurezza digitale di utenti, aziende e professionisti.


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