ASST Rhodense ha subito un grave attacco ransomware, compromettendo dati sensibili, evidenziando l’importanza cruciale della sicurezza informatica nel settore sanitario.
Attacco Ransomware all’ASST Rhodense
Nella notte tra il 5 e il 6 giugno ASST Rhodense, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale della zona di Rho (Milano) ha subito un grave attacco che l’ha costretta a rinviare vari interventi chirurgici non urgenti e prestazioni sanitarie. L’impatto ha riguardato le strutture dell’ASST, comprese quelle di Garbagnate Milanese, Bollate, Rho e Passirana.
L’attacco subito è di tipo ransomware: è stato usato un software dannoso e per riavere l’accesso a quei dati è necessario il pagamento di un riscatto.
Secondo le notizie, sembra aver causato il furto di un’enorme quantità di dati sensibili, nello specifico 1 TB di dati che riguardavano informazioni di identificazione personale, dati personali, documenti medici, prescrizioni e altri documenti sensibili.
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La rivendicazione da parte del gruppo
Dopo due settimane dall’attacco, il furto massiccio di dati è stato pubblicato integralmente sul data leak site del gruppo chiamato Cicada 3301. Il ransomware Cicada 3301 ha annunciato sul proprio Data Leak Site 4 vittime:
Questo furto di dati sensibili mina la privacy e sicurezza dei pazienti e del personale dell’ASST Rhodense. Proprio per questo motivo, ha provveduto ad informare tempestivamente le autorità competenti e a collaborare con le forze dell’ordine per identificare i responsabili dell’attacco. È stata anche attivata una linea di assistenza per i pazienti e il personale colpiti dal furto di dati, per fornire supporto e informazioni utili per proteggere la privacy.
L’attacco mette in evidenza l’importanza della sicurezza informatica da parte delle istituzioni sanitarie, settore che tratta dati particolarmente sensibili. E’ indispensabile che le organizzazioni sanitarie rafforzino le misure di sicurezza per proteggere le informazioni dei pazienti e del personale.
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Proteggersi dai ransomware: step basilari
Premettendo che la sicurezza informatica al 100% non esiste e che gli strumenti, le soluzioni e la postura difensiva variano da azienda ad azienda, da rete a rete, i punti sottostanti sono il minimo indispensabile per raggiungere un livello accettabile di sicurezza informatica.
- Predisponi un piano di backup:
è fondamentale dotarsi di soluzioni di backup e di organizzarsi per eseguire backup di tutti i dati a cadenza regolare. I backup stessi andranno testati regolarmente, per verificare che i dati siano integri. Disporre di backup integri e il più recenti possibile consente di minimizzare la perdita dei dati e accelerare i processi di rispristino. E’ fondamentale isolare dalla rete i backup critici per evitare che, in caso di attacco ransomware, finiscano criptati anche i backup. A tale scopo, ti consigliamo di valutare la nostra soluzione Strongbox Cloud PRO, appositamente pensata per le PMI. - Mantieni sempre aggiornato il sistema operativo, i software e gli applicativi in uso:
le vulnerabilità sono le porte di accesso che consentono agli attaccanti di accedere alle reti. Verifica che questi software siano sempre aggiornati all’ultima versione disponibile ed installa le patch consigliate dal vendor. La suite di soluzioni di sicurezza aziendali Seqrite ha funzionalità specifiche a tale scopo: dalla gestione centralizzata delle patch alla scansione delle vulnerabilità. - Scegli una solida soluzione antivirus e mantienila sempre aggiornata:
sempre più soluzioni antivirus si sono dotate di strumenti specifici per il contrasto agli attacchi ransomware. Scopri di più sulla funzionalità antiransomware di Quick Heal / Seqrite, tecnologia brevettata negli Stati Uniti. - Adotta l’approccio zero trust:
applica il principio del “privilegio minimo” per tutti gli utenti: imposta cioè, utente per utente, solo le permissioni che gli sono effettivamente necessarie per svolgere le proprie mansioni. Fai si che ogni utente possa accedere soltanto alle informazioni che gli sono indispensabili.
Per approfondire > Approccio di cybersecurity Zero Trust: perchè, come e quanto è importante per le aziende con forza lavoro remota - Evita di scaricare file o cliccare su link contenuti nelle email:
spesso l’accesso alle reti da parte degli attaccanti non avviene tramite sofisticate tecniche di attacco, ma anzi l’attaccante fa breccia nel punto più debole della catena della cyber sicurezza: l’utente. E’ fondamentale non fare click su link né scaricare allegati contenuti in email inaspettate, sospette, improvvise. Infine non abilitare mai le macro contenute nei documenti circolanti via email, a meno che non ci sia l’assoluta certezza della legittimità della comunicazione.
Per Approfondire > Attacchi basati sulle macro di Office: come funzionano? Breve vademecum - Forma i dipendenti, i collaboratori e chiunque acceda alla rete:
come detto, l’anello debole della catena di cyber sicurezza e sicurezza dei dati è l’utente. Forma dipendenti e collaboratori, rendili partecipi dei protocolli di sicurezza e consapevoli e sensibili rispetto ai rischi, almeno quelli più diffusi. Stabilisci un protocollo di reazione in caso di incidente informatico, così che tutti sappiano cosa fare in caso dovesse verificarsi un attacco ransomware. - Non esporre mai direttamente in internet le connessioni Remote Desktop Protocol. Se proprio hai necessità di usare l’RDP, fallo sempre tramite una VPN.
- Implementa un modello di sicurezza stratificato (multi livello)
nella scelta di un approccio stratificato alla sicurezza, consigliamo di valutare attentamente:
> sicurezza delle reti e dei server;
> gestione degli endpoint;
> gestione dei dispositivi mobile.
Per approfondire > Implementa un modello di sicurezza stratificato con Seqrite! - Implementa sistemi di protezione preventiva:
come l’Intrusion Prevention Sistem (IPS) e il Web Application Firewall. Saranno utili protezioni perimetrali, se posti a difesa dei servizi esposti su Internet. - Adotta un SOC – Security Operation Center:
un SOC è un vero e proprio centro operativo dedicato alla sicurezza informatica il cui scopo, nel complesso, è monitorare costantemente la rete aziendale in cerca di attività anomale o sospette.
Per approfondire > SOC – Security Operation Center: che cosa, perché, come