Pagamenti ransomware: i dati sull’attività dei ransomware indicano che il volume dei pagamenti è prossimo a battere ogni record
Pagamenti ransomware: dati preoccupanti
I dati forniti da Chainalysis, società di analisi nel settore blockchain, danno una chiara indicazione rispetto al panorama delle cyber estorsioni. Nei vari settori del cyber crimine che guadagnano tramite criptovalute, dati indicano un certo calo in tutte le categorie (truffe, malware, vendita di materiali illegale, shop fraudolenti, guadagni da vendite nel dark web ecc…). Un solo settore invece registra una forte crescita, al punto da essere in procinto di battere ogni record precedente: i ransomware.
“Gli attaccanti ransomware si avviano al loro secono anno “più grande” di sempre, avendo estorto oltre 449 milioni di dollari fino a Giugno 2023″
si legge nel report.
Come si vede nel grafico sottostante, l’ammontare complessivo dei guadagni ottenuti dai gruppi ransomware fino a Giugno 2023 ha già raggiunto il 90% della cifra totale di criptovalute raggiunte nel 2022.
2023: anno record per i ransomware?
Se il ritmo di crescita dei guadagni da ransomware si mantiene su questo livello, secondo Chainalysis quest’anno i gruppi ransomware guadagneranno circa 900 milioni di dollari dalle loro vittime, poco sotto la cifra record di 940 milioni raggiunta nel 2021.
I dati indicano comunque una tendenza specifica del mondo ransomware: gli attaccanti sono tornati a prendere di mira le grandi organizzazioni, alle quali possono essere estorte ingenti somme di denaro.
Gruppi come BlackBasta, LockBit, ALPHV/Blackcat e Clop guidano la classifica come principali destinatari di pagamenti di alta fascia. Clop ha una media di pagamento di 1.7 milioni di dollari a riscatto e una mediana di circa 1.9 milioni di dollari.
Le famiglie ransomware “più cattive”
Venendo ai dettagli, Clop ha i registrato i numeri di cui sopra grazie principalmente a due massive ondate di attacchi che hanno sfruttato 2 vulnerabilità 0-day in tool di file-transfer come GoAnywhere di Fortra e MOVEit Transfer. La sola campagna GoAnywhere ha portato a 129 attacchi circa, record del Marzo 2023. La campagna MoveIT ha invece portato a quasi 300 vittime.
Vanno comunque nominate famiglie ransomware di “bassa fascia”. Dharma, Phobos, STOP / DJVU registrano una forte crescita dei guadagni, ma in questo caso si parla di famiglie ransomware che ricattano le vittime per poche centinaia di dollari. Questi ransomware, più che a poche vittime di alta fascia, mirano al numero, ovvero a fare il più ampio numero di vittime possibili.
Proteggersi dai ransomware: step basilari
Premettendo che la sicurezza informatica al 100% non esiste e che gli strumenti, le soluzioni e la postura difensiva variano da azienda ad azienda, da rete a rete, i punti sottostanti sono il minimo indispensabile per raggiungere un livello accettabile di sicurezza informatica.
- Predisponi un piano di backup:
è fondamentale dotarsi di soluzioni di backup e di organizzarsi per eseguire backup di tutti i dati a cadenza regolare. I backup stessi andranno testati regolarmente, per verificare che i dati siano integri. Disporre di backup integri e il più recenti possibile consente di minimizzare la perdita dei dati e accelerare i processi di rispristino. E’ fondamentale isolare dalla rete i backup critici per evitare che, in caso di attacco ransomware, finiscano criptati anche i backup. A tale scopo, ti consigliamo di valutare la nostra soluzione Strongbox Cloud PRO, appositamente pensata per le PMI. - Mantieni sempre aggiornato il sistema operativo, i software e gli applicativi in uso:
le vulnerabilità sono le porte di accesso che consentono agli attaccanti di accedere alle reti. Verifica che questi software siano sempre aggiornati all’ultima versione disponibile ed installa le patch consigliate dal vendor. La suite di soluzioni di sicurezza aziendali Seqrite ha funzionalità specifiche a tale scopo: dalla gestione centralizzata delle patch alla scansione delle vulnerabilità. - Scegli una solida soluzione antivirus e mantienila sempre aggiornata:
sempre più soluzioni antivirus si sono dotate di strumenti specifici per il contrasto agli attacchi ransomware. Scopri di più sulla funzionalità antiransomware di Quick Heal / Seqrite, tecnologia brevettata negli Stati Uniti. - Adotta l’approccio zero trust:
applica il principio del “privilegio minimo” per tutti gli utenti: imposta cioè, utente per utente, solo le permissioni che gli sono effettivamente necessarie per svolgere le proprie mansioni. Fai si che ogni utente possa accedere soltanto alle informazioni che gli sono indispensabili.
Per approfondire > Approccio di cybersecurity Zero Trust: perchè, come e quanto è importante per le aziende con forza lavoro remota - Evita di scaricare file o cliccare su link contenuti nelle email:
spesso l’accesso alle reti da parte degli attaccanti non avviene tramite sofisticate tecniche di attacco, ma anzi l’attaccante fa breccia nel punto più debole della catena della cyber sicurezza: l’utente. E’ fondamentale non fare click su link né scaricare allegati contenuti in email inaspettate, sospette, improvvise. Infine non abilitare mai le macro contenute nei documenti circolanti via email, a meno che non ci sia l’assoluta certezza della legittimità della comunicazione.
Per Approfondire > Attacchi basati sulle macro di Office: come funzionano? Breve vademecum - Forma i dipendenti, i collaboratori e chiunque acceda alla rete:
come detto, l’anello debole della catena di cyber sicurezza e sicurezza dei dati è l’utente. Forma dipendenti e collaboratori, rendili partecipi dei protocolli di sicurezza e consapevoli e sensibili rispetto ai rischi, almeno quelli più diffusi. Stabilisci un protocollo di reazione in caso di incidente informatico, così che tutti sappiano cosa fare in caso dovesse verificarsi un attacco ransomware. - Non esporre mai direttamente in internet le connessioni Remote Desktop Protocol. Se proprio hai necessità di usare l’RDP, fallo sempre tramite una VPN.
- Implementa un modello di sicurezza stratificato (multi livello)
nella scelta di un approccio stratificato alla sicurezza, consigliamo di valutare attentamente:
> sicurezza delle reti e dei server;
> gestione degli endpoint;
> gestione dei dispositivi mobile.
Per approfondire > Implementa un modello di sicurezza stratificato con Seqrite! - Implementa sistemi di protezione preventiva:
come l’Intrusion Prevention Sistem (IPS) e il Web Application Firewall. Saranno utili protezioni perimetrali, se posti a difesa dei servizi esposti su Internet. - Adotta un SOC – Security Operation Center:
un SOC è un vero e proprio centro operativo dedicato alla sicurezza informatica il cui scopo, nel complesso, è monitorare costantemente la rete aziendale in cerca di attività anomale o sospette.
Per approfondire > SOC – Security Operation Center: che cosa, perché, come